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Busto Arsizio | 27 aprile 2021, 21:13

Cappotto termico “incompatibile” col regolamento edilizio, si cerca una soluzione

Il problema è stato sollevato dal Pd: «Bloccare la possibilità di fare qualcosa di positivo è un paradosso. Non facciamo ostacolare dalla burocrazia». Commissione e tecnici cercano una via

La seduta online della commissione Urbanistica

La seduta online della commissione Urbanistica

Cappotto termico non realizzabile per via del regolamento edilizio del Comune, il Partito Democratico chiede di intervenire: «Consentiamo di fare qualcosa di buono per l’ambiente».

L’intervento dei dem parte dalle possibilità offerte dall’ecobonus 110 per cento, che prevede una detrazione del 110 per cento sui lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica delle abitazioni.

«Ci sono dei professionisti che, su richiesta dei clienti, volevano presentare delle domande – spiega Valerio Mariani in commissione Urbanistica –. Si sono però scontrati con un problema di tipo tecnico relativo al nostro regolamento. Per quanto riguarda gli edifici confinanti con sedi stradali, e quindi con aree pubbliche, l’articolo 20 prevede che non ci possano essere sporgenze oltre i 10 centimetri (se non sopra i due metri di altezza). Questo è un problema rispetto al cappotto che gli ecobonus prevedono come rivestimento degli immobili». Il documento si riferisce a decorazioni e infissi.

Il Pd ha quindi formulato una deroga relativa proprio agli interventi finalizzati al contenimento energetico, «che sono legate a questioni ambientali. Bloccare la possibilità di fare qualcosa di positivo è un paradosso. Non facciamoci ostacolare dalla burocrazia normativa: troviamo una soluzione a beneficio dell’ambiente in generale, non soltanto dei singoli».

I tecnici comunali hanno approfondito la questione, portando una serie di spunti su cui riflettere. In più punti della città, ad esempio, i marciapiedi hanno dimensioni diverse o, soprattutto nei centri storici, sono del tutto assenti. C’è poi il problema degli spazi ristretti (sarebbero pochi i marciapiedi più ampi di un metro e mezzo), che potrebbero rappresentare un problema soprattutto per il transito delle carrozzine. Un altro rischio da evitare, per motivi estetici, è che si creino dislivelli tra abitazioni attigue.

Valutazioni da cui ripartire per arrivare a una soluzione. «È un’opportunità su cui bisogna assolutamente ragionare, facendo però tutte le riflessioni del caso. Penso ad esempio ai problemi che si potrebbero creare alle persone con disabilità», ha osservato Luigi Genoni del Movimento 5 Stelle, che ha ricordato che il superbonus è stato da poco prorogato al 2023.

In questi giorni, gli uffici lavoreranno a una possibile modifica del regolamento, che verrà presentata ai consiglieri all’inizio della prossima settimana. Giovedì o venerdì, invece, verrà convocata nuovamente la commissione per tornare a discutere ufficialmente della questione.

R.C.

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