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Busto Arsizio | 13 aprile 2021, 17:42

Busto, i ragazzi del liceo Crespi studiano il futuro del territorio

L'istituto è sceso in campo con altre 25 scuole di tutta Italia per partecipare al progetto “N@T - Natural and Artistic Treasures-Heritages of the Highlands”, nell'ambito del Piano nazionale per la Scuola Digitale

Busto, i ragazzi del liceo Crespi studiano il futuro del territorio

Il liceo Crespi di Busto Arsizio è sceso in campo con altre 25 scuole di tutta Italia per partecipare al progetto “N@T - Natural and Artistic Treasures-Heritages of the Highlands”.

Si tratta di un progetto che rientra nel più ampio Piano Nazionale per la Scuola Digitale, che si propone di potenziare la diffusione nelle scuole di nuove metodologie didattiche fondate sulle tecnologie.

Ed è proprio grazie a queste modalità che circa cinquanta ragazzi del liceo si sono impegnati in un percorso di approfondimento, osservazione e analisi che li ha portati a confrontarsi con i propri coetanei provenienti da altre regioni, con il territorio e con le sue problematiche, studiandone le caratteristiche ed ipotizzando eventuali soluzioni alle criticità.

Nello specifico il progetto si è occupato della “salvaguardia del patrimonio naturalistico e culturale delle terre alte”: «In prima battuta i ragazzi hanno seguito dei momenti di approfondimento – spiega la professoressa Marcella Colombo – che hanno visto una serie di esperti provenienti dall’Università della montagna illustrare nel dettaglio i diversi aspetti del tema trattato. In seguito sono stati divisi in gruppi e invitati ad osservare il proprio territorio con modalità nuove, come ad esempio la mappatura percettiva, che invita i ragazzi ad osservare ciò che li circonda attraverso diversi filtri, in maniera tale da andare oltre alle solite modalità di percezione».

Questo ha portato gli alunni del liceo Crespi ad una nuova visione del territorio, che ha permesso loro di individuare, oltre ad aspetti positivi mai considerati prima, anche le sue problematiche e criticità, per le quali sono stati invitati ad ipotizzare eventuali soluzioni.

«Questo percorso, guidato in maniera egregia dal professor Luca Belotti, responsabile del progetto – prosegue la professoressa Colombo – ha portato i ragazzi della nostra e delle altre scuole ad immaginare quale potrà essere il futuro del territorio.

In questi giorni le diverse squadre hanno potuto incontrarsi e raccontarsi ciò che hanno scoperto, confrontandosi per arrivare ad elaborare delle proposte per il futuro grazie ad un’analisi a 360° che li ha portati ad analizzare la realtà attraverso prospettive nuove e diverse».

Un lungo percorso, dunque, quello intrapreso dai giovani alunni del Crespi, che è iniziato nel mese di gennaio e che si sta concludendo in questi giorni, e che in gran parte è stato reso possibile dalle tecnologie digitali, che hanno permesso agli organizzatori di fare incontrare i partecipanti delle diverse scuole nonostante l’impossibilità di spostarsi dai propri luoghi di residenza.

«Per i ragazzi si è rivelata una bellissima esperienza – sottolinea la professoressa Colombo – i riscontri che abbiamo avuto dai nostri alunni e da quelli delle altre scuole sono estremamente positivi, i commenti sono entusiasti sia per il tipo di lavoro che hanno svolto, che nonostante l’impegno richiesto è piaciuto anche per le modalità innovative utilizzate, sia per la possibilità di confrontarsi con chi vive in realtà diverse dalle loro».

Grazie alla tecnologia, infatti, questo progetto ha rappresentato per i giovani coinvolti anche l’occasione di “uscire” dall’isolamento che questo periodo sta imponendo loro, conoscendo mondi nuovi e diversi anche a livello culturale.

Oltre al liceo Crespi di Busto, infatti, al progetto hanno partecipato scuole provenienti da Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli, Emilia, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, dando la possibilità agli alunni di confrontarsi con chi vive in contesti molto diversi da quello di una cittadina densamente popolata situata all’inizio delle Prealpi lombarde.

«All’ultima fase del percorso sta partecipando una ventina di ragazzi – conclude la professoressa Marcella Colombo – alcuni dei quali presenteranno degli elaborati prodotti anche grazie alle più recenti tecniche digitali. Queste squadre vedono principalmente la presenza di ragazze, sfatando il mito che la tecnologia sia prerogativa tendenzialmente maschile, e una giuria valuterà i loro lavori per scegliere il vincitore».

Loretta Girola

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