/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 25 marzo 2021, 19:12

Brugnone lascia: «Addio alla politica? Mai dire mai». Un auspicio per le elezioni: «Un candidato unico per il centrosinistra»

Cinque anni fa, alla sua prima esperienza in politica, fu il più votato tra le fila del Partito Democratico, da cui si è poi allontanato, aderendo a Italia Viva. Oggi lascia il Consiglio comunale per impegni professionali, senza risparmiare qualche stoccata a maggioranza e opposizione

Brugnone lascia: «Addio alla politica? Mai dire mai». Un auspicio per le elezioni: «Un candidato unico per il centrosinistra»

Massimo Brugnone lascia il Consiglio comunale. Cinque anni fa, alla sua prima esperienza in politica dopo quella da coordinatore regionale del movimento antimafia Ammazzateci Tutti, fu il più votato tra le fila del Partito Democratico, da cui si è poi allontanato, aderendo a Italia Viva. Al suo posto dovrebbe entrare Salvatore Vita, che ha a sua volta abbandonato il Pd.
«Lascio per motivi personali e professionali – spiega –. Negli ultimi mesi la mia presenza è diminuita. Non sono riuscito a seguire nemmeno l’ultimo Consiglio (con la discussione sul caso Coop: leggi qui) e ne sono dispiaciuto, perché è mancata un’opposizione degna di questo nome».

Via da Busto

«Il lavoro a Milano e il podcast “Notizie a colazione” di cui mi occupo quotidianamente mi impediscono di portare avanti l’incarico che i cittadini mi hanno affidato nel modo in cui vorrei, ossia con “massimo impegno”», dice Brugnone citando lo slogan della campagna elettorale di cinque anni fa (usato sui social anche dai suoi detrattori “contro” di lui).

«È solo questione di tempo, non di voglia», assicura l’ormai ex consigliere comunale, che da poco si è trasferito nel milanese. «Busto mi ha dato tantissimo, è una città con scuole e associazioni importanti. Quando ho iniziato a fare politica, cambiando prospettiva, mi sono accorto che se spesso i cittadini sono capaci di portare in alto il nome della città, la stessa cosa non si può dire della politica. Io stesso ho dovuto lasciare Busto per crescere professionalmente nel milanese. Le amministrazioni di centrodestra hanno voluto ancorare la città alla provincia di Varese, invece di avvicinarla alla città metropolitana, sfruttando fondi per lo sviluppo del territorio, come è successo a Sesto San Giovanni, dove mi sono trasferito, e al resto dell’hinterland».

Il caso Coop in Consiglio

Brugnone non ha partecipato all’ultima assemblea cittadina, in cui è stato affrontato il caso Coop. «Nessuno ha parlato delle intercettazioni tra il sindaco e Nino Caianiello – fa notare –. Non entro nelle vicende giudiziarie, ma quella intercettazione è qualcosa che non possiamo accettare. Giustamente il Pd ha chiesto le dimissioni del sindaco e ha firmato la mozione di sfiducia, come ho fatto anche io. Altri parlano sulla stampa, ma poi non firmano i documenti (il riferimento è a Busto al Centro, ndr)».

«Mi auguro che il centrosinistra in campagna elettorale insista su questi aspetti – aggiunge – come sugli arresti che ci sono stati in Consiglio e in Accam, facendo capire ai cittadini chi ha pensato davvero al loro benessere».

«Un candidato unico per il centrosinistra»

A proposito di elezioni, Brugnone – ormai come osservatore – auspica che si possa trovare una sintesi (e quindi un candidato unico) nel centrosinistra, che attualmente schiera tra candidati: Amanda Ferrario, Maurizio Maggioni e Chiara Guzzo.
«C’è il tempo per trovare una soluzione condivisa – sostiene –. Al momento, quello di Ferrario mi sembra il profilo più indicato, ma se ci fosse un quarto nome in grado di far compiere un passo indietro agli altri, ben venga. Se le cose rimarranno così, invece, il centrosinistra non avrà chance».

Secondo Brugnone «occorre un nome forte che abbia uno sguardo sul futuro della città e che vada oltre a questioni come Accam, un caso chiuso, e l’ospedale unico, su cui il futuro sindaco potrà solo fare qualche pressione».

Italia Viva: «Brugnone era il nostro candidato ideale»

Il passo indietro non significa necessariamente un addio alla politica: «Mai dire mai. In questo momento ho bisogno di concentrarmi sul lavoro, in futuro chissà». Insomma, Brugnone non vuole commettere l’errore di quello che è stato e continua a essere uno dei suoi principali riferimenti nell’attuale panorama politico: Matteo Renzi.

«La personalizzazione di un referendum che altrimenti sarebbe passato e l’annuncio dell’addio alla politica sono stati degli errori – ammette Brugnone –. Ma Renzi resta una mente eccelsa e io continuo a riconoscermi nel lavoro parlamentare di Italia Viva. Certo, comprensibilmente la gente è più attenta ai modi di fare o alla capacità di empatizzare col popolo».

E il coordinatore cittadini di Italia Viva, Davide Boniotti, rivela che «nelle mie intenzioni, Brugnone sarebbe stato il nostro candidato sindaco. Lo ringrazio molto perché, anche se per l’età avrebbe dovuto essere il contrario, nell’ultimo anno ho imparato molto da lui. Spero che continuerà a seguirmi».

Riccardo Canetta

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore