La candidata sindaco Chiara Guzzo «esprime piena solidarietà agli studenti, ai genitori ed agli operatori scolastici di ogni ordine e grado e a quanti vivono la scuola. Il diritto alla scuola e all'istruzione deve essere garantito come il diritto alla salute». Guzzo si rifà alle iniziative messe in campo in questi giorni a Busto, da parte di studenti e genitori, contro la Didattica a distanza, e sottolinea «la mancanza di attenzione e capacità di intervento rispetto al mondo della scuola da parte del governo della Città. È la medesima faccia della stessa medaglia regionale che chiude le scuole da un giorno all'altro e ha trattato l'emergenza sanitaria come purtroppo sappiamo».
“La Sinistra Chiara”, creata da cittadini antifascisti e democratici e dal ricostituito Partito Comunista di Busto Arsizio, si domanda cosa è stato fatto dal Comune di Busto per i servizi alla persona e il diritto allo studio nell'arco di quest'ultimo anno che vede ridotte a zero anche le occasioni di socialità ed impegno extra scuola/famiglia (chiusi oratori, palestre, spesso messi off-limits parchi e luoghi di aggregazione...).
Il gruppo, che esprime la candidata sindaco Chiara Guzzo, rileva come non sia sufficiente delegare al Governo competenze e decisioni. E fa alcuni esempi di servizi in ritardo o mai attivati in città, durante quest'anno di pandemia. «Vedi i servizi pre e post scuola mai attivati, i ritardi con i centri estivi, la mancanza di sostegni extrascolastici alle situazioni di fragilità e di dispersione scolastica.
I nostri figli sono attaccati a macchine per formarsi e stare con gli altri come nel più cupo film di fantascienza. Ma sta accadendo ora. È un anno che accade... è un anno di vita, di rapporti, di possibilità di fare esperienze e di crescere che è stato loro sottratto e non solo dal virus. Salute ed istruzione si tengono la mano in questo momento difficile. Ben vengano quanti, con ogni mezzo civile e democratico, fanno sentire la propria voce di richiesta di rispetto dei diritti civili inalienabili, chiedendo ciò che è giusto».