«Sono stordito da questo addio fulminante» dice Paolo Fantinato, che deve trovare a fatica e con un groppo in gola le parole per ricordare Giancarlo Pignone (leggi QUI), per dieci anni al suo fianco sul lavoro e nell'azienda della famiglia Fantinato.
«Era un grande amico e un fidato collaboratore - prosegue Paolo - una persona d'oro e di cuore, altruista, generosa. Era l'uomo delle conoscenze e delle relazioni, a volte anche l'uomo delle imprese impossibili. Ci lascerà un grande vuoto. Lui dal 2010 ha lavorato con me. Era, come ha sempre detto lui e come voglio dire io ora nel momento dell'addio, una rockstar».
«Provo un vuoto tremendo: mi spiace non avere potuto farlo abbracciare dalle mie bambine perché una cosa brutta e rapidissima ce l'ha portato via - prova a proseguire Fantinato - La sua forza era la positività: vedeva una luce in qualsiasi problema, e la vedeva perché ha fatto tutta la sua vita a lottare con ragazzi che avevano problemi grandi. Avevi bisogno di un conforto, lui arrivava e diceva sempre la cosa giusta».
«Ecco - chiude con un filo di voce Fantinato - Giancarlo andava in capo al mondo per te e per quello in cui credeva».