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Varese | 18 dicembre 2020, 17:44

«Via i manifesti contro l'aborto farmacologico», la richiesta ai sindaci di Gallarate, Busto e Legnano

Il comitato Rosa Parks di Possibile a Varese chiede di rimuovere i manifesti di ProVita comparsi in molte città d’Italia. La campagna è in arrivo anche nella nostra provincia

«Via i manifesti contro l'aborto farmacologico», la richiesta ai sindaci di Gallarate, Busto e Legnano

L’associazione antiabortista ProVita ha avviato in diverse città italiane una campagna volta all’esposizione di manifesti contro la pillola abortiva Ru486. I manifesti e i camion vela di ProVita sono in arrivo anche nelle città della nostra provincia.

Il comitato Rosa Parks di Possibile a Varese, riunitosi da remoto nella serata di mercoledì 16 dicembre, ha approvato all’unanimità la richiesta di rimozione della cartellonistica ai comuni di riferimento seguendo le istruzioni fornite da Non Una Di Meno. I portavoce hanno chiesto ai sindaci di Gallarate, Busto Arsizio e Legnano la rimozione dei manifesti scorretti e fuorvianti di ProVita.

Sui manifesti di ProVita si legge che la pillola abortiva “mette a rischio la salute e la vita della donna”. Queste affermazioni sono ingannevoli e denotano disinformazione medico-scientifica. Come evidenzia Non Una Di Meno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità da anni dichiara che l'aborto farmacologico sia sicuro e ne raccomanda la procedura.

I dati del Ministero della Salute dichiarano che in Italia in oltre il 96,9% dei casi non vi è alcuna complicazione a seguito dell’assunzione della Ru486.Possibile ha promosso varie iniziative nel corso degli anni per garantire la piena applicazione della legge 194 del1978. Nel 2016, Beatrice Brignone (segretaria di Possibile) e Giuseppe Civati furono i primi firmatari di due proposte di legge in cui si prevedeva che almeno il 50% del personale sanitario e di quello esercente le attività ausiliarie in servizio non fosse obiettore di coscienza.

Possibile ha aderito alla campagna Aborto al sicuro in Lombardia in favore della reale applicazione della legge 194/1978, partecipando alla raccolta delle firme per una proposta di legge di iniziativa popolare rivolta alla Regione.

Redazione

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