Bardello, Bregano e Malgesso verso la fusione in un unico Comune; i consigli comunali dei tre paesi che fanno parte e hanno dato vita da qualche anno all'Unione Ovest Lago di Varese hanno approvato l'avvio dell'iter procedurale che entro un anno dovrebbe portare alla celebrazione del referendum in cui i cittadini dovranno pronunciarsi per dare la loro approvazione al progetto di unificazione.
I consigli comunali di Bardello e Bregano hanno approvato la mozione ieri sera, mentre Malgesso qualche giorno fa: a Bardello e Malgesso l'approvazione è stata unanime, mentre a Bregano la minoranza ha votato contro.
L'obiettivo dei tre sindaci, che già collaborano da tempo, Luciano Puggioni (Bardello), Alessandro Granella (Bregano) e Giuseppe Iocca (Malgesso) è quello di fare un passo in più rispetto all'Unione.
Ad illustrare la mozione è stata la vicesindaco e capogruppo di maggioranza a Bardello Monica Maestroni.
«Abbiamo voluto attendere fino a ora perché i tempi fossero maturi e perché il referendum comporta per norma il commissariamento dei Comuni - ha detto Maestroni - portare i cittadini al referendum a scadenza del mandato, quindi, ci consente di lavorare fino all’ultimo per il bene del nostro territorio e di rispettare gli impegni che ci siamo assunti con i nostri cittadini quando ci hanno eletti nel 2017. Riteniamo che sia giunto il momento che siano i cittadini a scegliere e a pronunciarsi su quello che sarà il futuro del nostro Comune e del nostro territorio. Nel 2017 ci siamo candidati per raccogliere la preziosa eredità che il nostro sindaco, Egidio Calvi, ci ha lasciato e per far sì che il progetto di Unione cui aveva partecipato come padre fondatore potesse essere portato avanti e potesse sfociare nella sua naturale evoluzione, ossia la fusione dei nostri tre Comuni. Il passaggio in fusione porterebbe solo alla creazione di un solo ente amministrativo, anche i nostri dipendenti chiedono che il processo di fusione venga portato avanti: sarà il modo per snellire il loro lavoro ed eliminare ridondanze e doppioni talvolta onerosi da gestire; in questo modo si libererebbe tempo prezioso e si garantirebbe ai cittadini un servizio più efficiente ed efficace».
L'Unione è stata un'esperienza positiva insomma che deve evolvere.
«Ci teniamo a sottolineare come, grazie alla costituzione dell’Unione, tante risorse, anche economiche, sono giunte sul nostro territorio e ci hanno consentito di realizzare tante opere diversamente difficili da portare a termine - ha proseguito la vicesindaco - la videosorveglianza su tutto il territorio, la messa in sicurezza di strade e marciapiedi (i cui lavori sono di prossima realizzazione), i lavori di ristrutturazione degli edifici pubblici (in primis le scuole presenti sul nostro territorio), l’informatizzazione degli uffici, il nuovo mezzo di trasporto dedicato ai servizi sociali, la presenza quotidiana sul nostro territorio dell’assistente sociale, la sistemazione del nostro parco pubblico, sono tutte opere realizzate grazie alle risorse dell’Unione. Insieme ad Alessandro Granella e a Giuseppe Iocca, Egidio Calvi ha tracciato la via, raccogliendo con spirito d’avanguardia e intelligenza acuta i suggerimenti del Governo centrale, che spinge a creare realtà amministrative più ampie; noi abbiamo cercato di seguire la rotta e ora lasciamo la parola ai cittadini. Non significa rinunciare alle proprie radici perché, se sapremo mettere a fattore comune le nostre particolarità, la nostra storia, le nostre tradizioni, quello che otterremo sarà una realtà ancor più ricca, diversificata, inclusiva, accogliente. Del resto, il nostro territorio, prima ancora dell’Unione tra i Comuni, ha visto la preziosa realizzazione dell’unita pastorale tra le nostre tre Parrocchie e non si è trattato di un impoverimento, ma di una grande ricchezza di cui noi tutti beneficiamo».