L'accordo sul prezzo del latte alla stalle in Lombardia continua a far discutere Coldiretti Lombardia, firmataria dell'intesa e Confagricoltura; in una nota è proprio Coldiretti a replicare dopo le critiche ricevute.
«E’ arrivato il momento che le altre organizzazioni agricole decidano di entrare nel merito delle questioni facendo scelte coraggiose e responsabili - afferma nel comunicato Coldiretti - Continuare a rifiutare di assumersi le proprie responsabilità di fronte alle difficoltà non porta da nessuna parte. Noi ci siamo sempre seduti al tavolo delle trattative e a maggio abbiamo fatto una scelta: non abbiamo firmato un accordo al ribasso perché, ancora in pieno lockdown, sarebbe stato prematuro ed azzardato. Eppure siamo rimasti soli. Successivamente, sempre da soli – prosegue Coldiretti Lombardia – ci siamo trovati a chiedere all’industria di riaprire un confronto con tutte le parti interessate: oltre a noi la Cia, che mai si era seduta al tavolo prima, Copagri che non ha mai partecipato e Confagricoltura che, forte del fatto di non gestire in delega nemmeno un litro di latte, non ha avuto remore ad abbandonare il negoziato in autunno. Per questo – precisa Coldiretti Lombardia – respingiamo ai mittenti tutte le accuse che ci sono state rivolte e ribadiamo che l’accordo raggiunto rappresenta una mediazione necessaria in un frangente in cui pesano le condizioni di mercato sfavorevoli, i consumi sono ancora in contrazione e nemmeno il ritiro dei volumi di latte concordati sarebbe stato garantito. Il prezzo stabilito per il 2020 è comunque il più alto pagato dall’industria rispetto alla media italiana dell’anno e nel 2021 l’indice base fissato a 35,5 centesimi al litro, che equivarrà ad un prezzo pagato più alto, garantirà la tutela del lavoro degli agricoltori».














