Varese - 01 ottobre 2020, 07:00

Il Borgo di Mustonate chiude i cancelli al pubblico. La proprietà: «Deluso dai comportamenti delle persone»

Francesco Aletti Montano ha deciso di non lasciare più i suoi terreni nella disponibilità di tutti: la proprietà è privata e da oggi non sarà più possibile passeggiare nel Borgo. Accesso consentito solo a chioschetto, ristorante e scuderie

Un post su Facebook per avvisare gli amanti del luogo: «Da oggi cancelli chiusi al Borgo di Mustonate grazie ad esposti di pseudo ambientalisti». Sotto le foto degli accessi sbarrati ai terreni del Borgo. L'ha comunicata così, Francesco Aletti Montano, la decisione di impedire l'accesso ai suoi 60 ettari di terreno ai visitatori. 

Un post criptico che cela una questione abbastanza delicata e che riguarda delle verifiche in corso sulla platea di stoccaggio del letame delle scuderie da cui, quando piove molto, potrebbero disperdersi liquami che andrebbero poi a confluire in un torrente e nel lago di Varese. «Il Comune non ha chiuso niente - spiega l'assessore all'Ambiente Dino De Simone –  Arpa Lombardia ci ha scritto e abbiamo preso atto degli sversamenti di liquami in un torrente che passa accanto alle platee di stoccaggio del maneggio e che finisce nel lago di Varese. Alla proprietà abbiamo quindi chiesto di farci avere il piano degli accumuli di letame e di provvedere alla pulizia della platea di stoccaggio».

Si deve verificare in sostanza il corretto smaltimento del letame dei cavalli. Ma non è questo che ha fatto infuriare la proprietà del Borgo. «E' il modo con cui questa faccenda è stata affrontata da chi ha fatto gli esposti  - spiega Aletti Montano  - Degli anonimi vicini potevano anche venire prima da me e avremmo serenamente discusso della questione. Non mi si può accusare di fare male all'ambiente, proprio io che al borgo produco corrente, ho lampade a led, ho cestini della raccolta differenziata sparsi per i terreni e ho creato un'oasi di tutela delle lepri».

Aletti Montano è ferito e sfiduciato dalla risposta che ha avuto dalle persone «alla mia disponibilità a lasciare la proprietà sempre a disposizione di tutti, nonostante in più occasioni qualcuno se ne sia approfittato (leggi QUI). La pazienza è finita».

L'accesso ai terreni del Borgo è quindi impedito e le passeggiate nei prati considerate violazione della proprietà privata. Restano chiaramente accessibili il ristorante, il chioschetto e le scuderie per tutti i clienti. 

Valentina Fumagalli