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Economia | 25 marzo 2020, 15:58

Coronavirus. Alta l'adesione dei lavoratori allo sciopero di oggi dei metalmeccanici lombardi

I sindacati: «I dati che stanno arrivando in queste ore confermano una partecipazione importante dei lavoratori, tra il 60% e il 90%, a seconda delle peculiarità delle varie province». Accordo tra sindacati e Governo sulla rivisitazione dell'elenco delle aziende essenziali.

Coronavirus. Alta l'adesione dei lavoratori allo sciopero di oggi dei metalmeccanici lombardi

«I dati che ci stanno arrivando in queste ore, da tutti i territori della Lombardia, confermano un’alta adesione allo sciopero proclamato da FIM FIOM UILM della Lombardia per oggi, 25 marzo» fanno sapere in una nota unitaria i sindacati lombardi dei metalmeccanici.

«Numeri in linea con tutti i precedenti scioperi unitari - proseguono i sindacati -  con una forbice che va dal 60% al 90% a seconda delle peculiarità delle varie provincie, considerato anche l’alto tasso di assenteismo, i lavoratori in smart working, le fermate e riduzioni produttive già concordate nelle scorse settimane dai nostri delegati. L’alta partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori dimostra il grande sostegno alle nostre richieste, in linea con quanto già sostenuto da Cgil, Cisl e Uil sia in Lombardia che a livello nazionale, in particolare rispetto alla chiusura di tutte le attività produttive non essenziali. Fermare per una decina di giorni le attività produttive significa ridurre le occasioni di contatto tra le persone e contenere, così, le probabilità di contagio con benefici sia per la salute delle persone che per il nostro sistema sanitario che va preservato dal rischio collasso. Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici lo hanno capito rispondendo con lo sciopero. Nei prossimi giorni saremo impegnati, come sempre, a far applicare in maniera ferma e decisa il protocollo condiviso tra Cgil, Cisl e Uil e Parti Datoriali, con la regia del Governo, per garantire a tutti quelli che dovranno rientrare al lavoro di operare in sicurezza e nel pieno rispetto della  propria salute. Non esiteremo, come già fatto, a bloccare tutte le attività che non dovessero rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di sicurezza».

Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno concluso questa mattina uno stringente confronto con il Governo. E’ stato fatto un grande lavoro comune, ottenendo un ottimo risultato nella direzione di tutelare la salute di tutti i lavoratori e di tutti i cittadini.

«Abbiamo rivisitato l’elenco delle attività produttive indispensabili - spiegano i sindacati - in modo da garantire la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. E’ stato tolto dall’elenco tutto ciò che non era essenziale, visto il momento difficile che stiamo vivendo.

In tutte queste attività chi lavora dovrà essere dotato degli indispensabili dispositivi di protezione individuali e, in tutti i luoghi di lavoro, dovrà essere rigorosamente adottato il Protocollo sulla sicurezza raggiunto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi.

I prefetti dovranno coinvolgere le organizzazioni territoriali per la autocertificazione delle attività delle imprese che svolgono attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere essenziali.

Il Ministro delle Difesa si e’ impegnato a diminuire la produzione nel settore militare, salvaguardando solo le attività indispensabili. Il Ministro Patuanelli si è, inoltre, impegnato a incontrare specifici settori in cui sono emerse particolari difficoltà nell’attuazione del protocollo.

Il Governo si è inoltre impegnato a monitorare congiuntamente con il sindacato l’applicazione sia di quanto è stato concordato questa mattina, sia del Protocollo sulla sicurezza. I sindacati di categoria e territoriali e le Rsu vigileranno per la loro puntuale applicazione.

Cgil, Cisl e Uil sono vicine a tutti coloro che con grande senso di responsabilità, mettendo anche a repentaglio la propria salute e la propria vita, stanno garantendo a tutta la comunità il mantenimento, in una situazione inedita e di emergenza, delle condizioni, per quanto possibile, normali di vita.

A loro e a tutti coloro che lavorano vanno i nostri ringraziamenti e assicuriamo il nostro impegno per garantire il più possibile la salute e la sicurezza sul lavoro e nella vita quotidiana, anche nella prospettiva di ripresa e di ricostruzione che ci aspetta una volta sconfitto il covid-19». 

Redazione

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