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Varese | 25 gennaio 2020, 07:30

Staffette di cani dal Sud Italia fino a Varese, la denuncia della Lega del Cane

Ritrovato alla Schiranna un anno fa, Fargas è stato riconosciuto nelle foto postate online da un canile siciliano. Come lui sono sempre di più i cani che arrivano al rifugio di via Friuli dopo essere stati ritrovati in circostanze misteriose.

Staffette di cani dal Sud Italia fino a Varese, la denuncia della Lega del Cane

Dalla Sicilia a Varese per avere una famiglia, invece vengono abbandonati. Sono i cani che sempre più spesso vengono "ritrovati" nelle zone più improbabili della città e poi finiscono al canile municipale di via Friuli.

Ad abbandonarli sono le stesse persone che li hanno fatti viaggiare per centinaia di chilometri spacciandosi per animalisti, per tirarli fuori dai canili del Sud Italia e farli entrare in quelli del Nord. Cambiando latitudine, la qualità della vita (perché le nostre strutture sono migliori) ma non il loro destino. Alimentando un fenomeno, quello delle staffette, che ormai è un vero e proprio business. 

La Lega del Cane di Varese, associazione che gestisce il canile, da tempo denuncia il fenomeno, ma senza prove schiaccianti alla mano è difficile dimostrare la provenienza dei cani che sempre più spesso arrivano al rifugio. Anche se gli incroci si assomigliano tutti e spesso sono malati di leishmaniosi, una malattia contagiosa che nelle nostre zone è stata debellata, finché al momento del ritrovamento i vigili non registreranno le generalità delle persone che li hanno chiamati sarà difficile mettere fine al fenomeno. 

A segnalare l'ennesimo caso è la presidente della Lega del Cane di Varese, Alessandra Calafà, che sul suo profilo Facebook ha raccontato la storia di Fargas, un meticcio ritrovato un anno fa alla Schiranna insieme al "fratello". 

«Schivo, impaurito e poco socializzato, con lui gli educatori del canile hanno fatto un grande lavoro - scrive - Con impegno e costanza hanno interagito con Fargas per renderlo il cane idoneo all'adozione che è oggi, sereno e collaborativo. È così che si fa del bene agli animali, non foraggiando persone che non si fanno scrupoli a trasportare i cani senza seguire norme e rispettare regole. Per essere utili alla causa bisogna formarsi e informarsi». 

Il lavoro di informazione dei volontari della Lega del Cane è arrivato fino allo scoprire la provenienza di Fargas. «Lo abbiamo riconosciuto in una foto di una canile siciliano, insieme al fratello e alla mamma che è arrivata gravida a Varese ed è stata portata in una clinica. Oggi possiamo ricollegare queste storie , ma come loro sono molti i cani che arrivano in Canile in questo modo». 

Come quella di Fargas, ci sono molte altre storie di strani ritrovamenti di cani randagi in città. «L'anno scorso, per esempio, è arrivata in Canile una cagnetta con i suoi cuccioli. Chi l'ha trovata in viale Aguggiari ha raccontato che la cagnetta l'avrebbe guidata fino alla cucciolata. Peccato che una volta al sicuro, in Canile, non si riuscisse nemmeno ad avvicinarla da tanto aveva paura delle persone».

La Lega del cane coglie anche l'occasione per lanciare un messaggio importante a chi alimenta questo fenomeno: «Questi cani si possono aiutare ugualmente rispettando norme e regole. Ci sono delle procedure che si possono attivare, basta contattarci e segnarci i casi». 

Valentina Fumagalli

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