«Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi di sempre. Il luglio 2019 è stato il mese più caldo dal 1880 a oggi. Se non si farà nulla entro il 2100 le temperature medie potranno essere più alte di cinque gradi». A lanciare l'ennesimo allarme sui mutamenti climatici è il meteorologo Andrea Giuliacci, volto noto delle previsioni del tempo di Mediaset.
Lo ha fatto nel corso di un incontro organizzato e promosso da Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo e inserito tra le iniziative previste dalla Fiera del Marrone organizzata nel capoluogo della “Granda”, in Piemonte.
Andrea Giuliacci, nel ricordare che la temperatura è misurabile dal 1880, da quando cioè esistono gli strumenti per farlo, ha confermato che i cambiamenti climatici sono una realtà comprovata dai rilevamenti scientifici. «Dopo il 1980 - ha affermato - c’è stata una brusca accelerazione dell’aumento della temperatura a livello globale. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi di sempre. Il luglio 2019 è stato il mese più caldo dal 1880 a oggi. Se aumenta la temperatura i ghiacciai fondono: in Piemonte nel periodo 1962-2014 la superficie si è ridotta da 51 a 29 chilometri quadrati. Dal 1880 a oggi la pioggia è caduta mediamente nella stessa quantità, ma i giorni piovosi sono diminuiti del 12%. Questo vuol dire che si va verso l’estremizzazione del clima, con nubifragi e fenomeni atmosferici sempre più violenti da una parte e periodi di siccità dall’altra».
E ha concluso con la stoccata finale: «In base alle proiezioni sui dati certi di oggi, qualunque provvedimento si decida di prendere entro il 2035 ci sarà comunque un aumento della temperatura tra 0,3 e 0,7 gradi. Ma se non si farà nulla entro il 2100 si potrebbe alzare di cinque gradi rispetto a ora. Il clima di qualche decennio fa non lo vedremo più, di conseguenza dovremo adattarci alle nuove condizioni ripensando tutti i nostri comportamenti. Perché oggi avere un problema in qualsiasi angolino di mondo significa creare problemi a tutti. La siccità o i nubifragi costringono le persone a fuggire dal luogo in cui abitano, provocando forti tensioni sociali nel posto dove vanno a rifugiarsi. Sarà questa la sfida che dovremo vincere in futuro».
Giuliacci ha parlato all’interno dello Spazio Incontri della Fondazione Crc, dove si è radunato un folto pubblico costituito da autorità, un buon numero di imprenditori rurali e gli allievi degli Istituti Agrari Virginio-Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba. Con un parterre di relatori di spicco, tra i quali il fisico e meteorologo delle reti Mediaset, Andrea Giuliacci, appunto, e il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto.
Dopo il convegno dello scorso anno con Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, si è trattata di un’altra preziosa occasione di ottimo livello qualitativo per approfondire i temi dei mutamenti climatici e dei suoi effetti sul mondo agricolo e nella vita di tutti i giorni dei cittadini.














