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Attualità | 20 ottobre 2019, 12:06

Il meteorologo Giuliacci: «Se non si farà nulla, entro il 2100 la temperatura potrebbe alzarsi di cinque gradi»

Il volto delle previsioni del tempo di Mediaset traccia un quadro fosco sui cambiamenti climatici in atto: « Il luglio 2019 è stato il mese più caldo dal 1880 a oggi. Non vedremo più il clima di qualche anno fa. Questo significa problemi per tutti»

Il meteorologo Giuliacci: «Se non si farà nulla, entro il 2100 la temperatura potrebbe alzarsi di cinque gradi»

«Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi di sempre. Il luglio 2019 è stato il mese più caldo dal 1880 a oggi. Se non si farà nulla entro il 2100 le temperature medie potranno essere più alte di cinque gradi». A lanciare l'ennesimo allarme sui mutamenti climatici è il meteorologo Andrea Giuliacci, volto noto delle previsioni del tempo di Mediaset.

Lo ha fatto nel corso di un incontro organizzato e promosso da Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo e inserito tra le iniziative previste dalla Fiera del Marrone organizzata nel capoluogo della “Granda”, in Piemonte.

Andrea Giuliacci, nel ricordare che la temperatura è misurabile dal 1880, da quando cioè esistono gli strumenti per farlo, ha confermato che i cambiamenti climatici sono una realtà comprovata dai rilevamenti scientifici. «Dopo il 1980 - ha affermato - c’è stata una brusca accelerazione dell’aumento della temperatura a livello globale. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi di sempre. Il luglio 2019 è stato il mese più caldo dal 1880 a oggi. Se aumenta la temperatura i ghiacciai fondono: in Piemonte nel periodo 1962-2014 la superficie si è ridotta da 51 a 29 chilometri quadrati. Dal 1880 a oggi la pioggia è caduta mediamente nella stessa quantità, ma i giorni piovosi sono diminuiti del 12%. Questo vuol dire che si va verso l’estremizzazione del clima, con nubifragi e fenomeni atmosferici sempre più violenti da una parte e periodi di siccità dall’altra».

E ha concluso con la stoccata finale: «In base alle proiezioni sui dati certi di oggi, qualunque provvedimento si decida di prendere entro il 2035 ci sarà comunque un aumento della temperatura tra 0,3 e 0,7 gradi. Ma se non si farà nulla entro il 2100 si potrebbe alzare di cinque gradi rispetto a ora. Il clima di qualche decennio fa non lo vedremo più, di conseguenza dovremo adattarci alle nuove condizioni ripensando tutti i nostri comportamenti. Perché oggi avere un problema in qualsiasi angolino di mondo significa creare problemi a tutti. La siccità o i nubifragi costringono le persone a fuggire dal luogo in cui abitano, provocando forti tensioni sociali nel posto dove vanno a rifugiarsi. Sarà questa la sfida che dovremo vincere in futuro».

Giuliacci ha parlato all’interno dello Spazio Incontri della Fondazione Crc, dove si è radunato un folto pubblico costituito da autorità, un buon numero di imprenditori rurali e gli allievi degli Istituti Agrari Virginio-Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba. Con un parterre di relatori di spicco, tra i quali il fisico e meteorologo delle reti Mediaset, Andrea Giuliacci, appunto, e il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto.

Dopo il convegno dello scorso anno con Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, si è trattata di un’altra preziosa occasione di ottimo livello qualitativo per approfondire i temi dei mutamenti climatici e dei suoi effetti sul mondo agricolo e nella vita di tutti i giorni dei cittadini. 

Dal nostro corrispondente di Cuneo

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