Lui è Brian Sacchetti, varesino classe 1986 e azzurro della Nazionale che a 16 giorni dal Mondiale in Cina sarà impegnata ad Atene da domani, venerdì 16 agosto, nel micidiale Torneo Acropolis (gare in diretta su Sky Sport: s'inizia alle 19.30 contro la Grecia dell'mvp Nba dei Bucks, Giannis Antetokounmpo).
L'altro invece si chiama Meo Sacchetti, è cittadino onorario di Varese e bandiera della Pallacanestro Varese ma è soprattutto il papà di Brian e il coach degli azzurri.
Insieme a loro nella divertentissima intervista realizzata per la puntata di "Canestri privati" che poco fa è stata rilanciata dalla pagina Facebook ufficiale della Lega Basket c'è la mamma di Brian e moglie di Meo, Olimpia, che racconta come suo figlio, in realtà, avrebbe dovuto chiamarsi Clio.
«Brian doveva essere una ragazza» dice Olimpia mentre Brian, accanto a papà Meo, chiude gli occhi e con grande autoironia bisbiglia: "Non c'era bisogno di dirlo in questo momento. Vabbè, grazie...».
«Allora forse le ecografie non erano così precise - prosegue sorridendo la signora Sacchetti - già per la scelta del nome della ragazza c'erano stati un po' di equivoci perché il Meo voleva chiamarla Clio». Meo che interrompe Olimpia specificando, tra le risate di tutti e tre: «Come la macchina...».
Ma la parola torna ad Olimpia: «Ma se poi Clio è alta 1.80? Io volevo chiamarla Alessandra. Quando poi è nato Brian l'ostetrica ha detto: "Che bel maschietto. Ci deve essere un errore"».
«Certo che ci deve essere un errore» sorride Meo prima che Olimpia racconti un antefatto: «Quindici giorni prima eravamo a cena con la Pallacanestro Varese e Meo aveva detto: "Sarà maschio e lo chiameremo come l'ex Nba e allenatore Brian Winters". Io da dietro avevo aggiunto: "Tanto è femmina, lasciatelo parlare"».
Tornando al momento cruciale, poco dopo il parto... «l'ostetrica ci ha detto: "Come lo chiamate?". Io ho subito detto "Simone" mentre Meo ha detto "Brian"».
Non è finita qui, ovviamente, perché Brian aggiunge: «Io ho ancora il braccialetto della nascita e non c'era scritto né Simone né Brian ma Samuele».
«Era un bambino molto atteso e pensato» conferma mamma Olimpia.
«Non potevamo battezzarlo solo Brian... - chiude la partita il Meo - e infatti il suo nome è Brian Simone».
L'intervista video completa di Canestri privati la trovate qui: web.legabasket.it/video/753/